Partenza: Alpe Legnone (1.690 m.)
Arrivo: Rifugio Bar Bianco – Alpe Culino (1.506 m.)
Difficoltà: difficile-molto difficile (E)
Tempo di percorrenza:
7 ore
Dislivello
salita: 750 m
Dislivello discesa:
900 m
Sviluppo:
 15.7 km

Come si raggiunge: l’Alpe Legnone si raggiunge a piedi con una lunga camminata dal fondovalle valtellinese (vedi tappa 26)
Il percorso: dal complesso di fabbricati dell’Alpe Legnone, nella Foresta Regionale Val Lesina,  si segue il  Sentiero Andrea Paniga (denominato così dal 1998, in ricordo di un  giovane  appassionato di montagna, prematuramente scomparso) fino l’Alpe Cappello, dove si può visitare lo stallone, particolare per l’imponente manufatto con enormi massi posizionati a mano a protezione dalle valanghe. Visibili più in basso la casera e i sentieri per Baita dei Manzoo e la cima del Legnone (2.610 m), la montagna più alta delle Prealpi Lombarde.
Si prosegue in leggera salita verso l’Alpe Luserna arrivando alla baita Castello; si cammina in leggera discesa attraversando l’alpeggio e inoltrandosi nel bosco di abete fino al Dosso, dove sono presenti le strutture recuperate dell’ex alpeggio, di cui una adibita a bivacco. Da qui si può ammirare il Monte Legnone, parte del fondovalle valtellinese e le Alpi Retiche. Lasciata alle spalle la Foresta Regionale, si raggiunge rimanendo in quota l’Alpe Stavello, con casera e baitone. Si prosegue in leggera discesa verso l’Alpe Mezzana e attraversato il ponticello in legno, inizia la salita con tratti attrezzati sino a raggiungere l’Alpe Piazza, dove è presente un laghetto artificiale, alcune strutture d’alpeggio e un bivacco. Su questo dosso naturale delle Alpi Orobie si può ammirare tutta la Val Lesina, parte della Valchiavenna e la bassa Valtellina.
Si prosegue scendendo verso la casera dell’Alpe Piazza e percorrendo un sentiero in quota attraverso la Val Giuta, si giunge all’Alpe Olano, dove si osserva una pozza d’abbeverata, alimentata con acqua portata da una storica canalina in larice. Si continua per un tratto in piano fino a raggiungere la valle di Olano, confine con la Foresta Regionale Val Gerola. Si attraversa il torrente e lasciato il sentiero Andrea Paniga, si percorre un tratto boscato, tagliato di recente, fino all’agriturismo Bar Bianco, termine della tappa. Lungo questo itinerario è possibile osservare camosci, caprioli, cervi, lepre variabile, aquila reale e tetraonidi, quali coturnice e gallo forcello.
Strutture ricettive: Rifugio Bar Bianco
Cosa vedere: fauna alpina – gli alpeggi 
Per saperne di piùForesta Val Lesina –  Foresta Val Gerola
Varianti: il Sentiero Andrea Paniga può essere percorso interamente in tre-quattro giorni, per apprezzare con calma gli scenari del Parco delle Orobie Valtellinesi. Esso fa parte di una delle due grandi sezioni della Gran Via delle Orobie, e precisamente  quella occidentale, che parte da Delebio, alle porte della Valtellina, per  giungere a Fusine, centro orobico della media Valtellina. Il sentiero non scende a Fusine, ma, attraversata l’alta Val  Madre, si dirige, prendendo il nome di Sentiero Bruno Credaro, verso la  Val Cervia, proseguendo fino alla conclusione all’Aprica. Lungo il cammino, si attraversano in totale cinque grandi vallate: la  misteriosa Val Lesina, le più aperte e solari valli del Bitto di Gerola e di Albaredo, l’antica Val di Tartano e la raccolta Val Madre.