Partenza: Prati di Rest (1.205 m.)
Arrivo: Rifugio Monte Stino (1.437 m.)
Difficoltà: medio-difficile (E)
Tempo di percorrenza:
 5 ore 
Dislivello
salita: 900 m.
Dislivello discesa:
1.000 m.
Sviluppo:
 14.8 km

Come arrivare: Rest si raggiunge a piedi dalla tappa precedente (n. 4); in automobile dal Lago d’Idro/Capovalle o dal Lago di Garda, direzione Valvestino/Magasa.

Il percorso: questa tappa percorre le zone centrali della Foresta Regionale Gardesana Occidentale. Scendendo per qualche centinaio di metri lungo la strada asfaltata per la frazione Cadria, si prende a destra una pista forestale che, con un bel percorso in una maestosa faggeta, conduce al suggestivo nucleo rurale di Fornel. Il termine Fornel deriva da un antico impianto per la raffinazione della resina di pino, che veniva esportata a Venezia per calafatare le navi. Il nucleo è stato acquistato di recente da Regione Lombardia, in quanto interamente intercluso alla Foresta, e i suoi sette fabbricati sono stati ristrutturati.
Ripreso il cammino, si raggiunge la chiesetta di San Vigilio, in località Droane, dove il 26 giugno di ogni anno si distribuisce pane a tutti i presenti, in base ad un antico lascito testamentario. Droane era l’ottavo paese della Valvestino, abbandonato a seguito di una terribile pestilenza. Ora vi risiede un solo, tenace, anziano agricoltore.
Si risale in breve alla cascina Pavarì, attorniata da prati e si prosegue poi fino a Bocca alla Croce, sulla cresta che separa la Val Droanello dalla valle del Toscolano. Inizia così una lunga discesa fino alla località Bersaglio dove, nel mezzo del crocevia della strada provinciale, è eretto il busto di Giangiacomo Feltrinelli, imprenditore che realizzò la strada Gargnano – Valvestino togliendo dall’isolamento queste contrade. In cambio ebbe facoltà di tagliare ingenti quantità di legname da quei boschi che fino a pochi anni prima erano ancora trentini. Nei pressi si trovano due belle testimonianze di utilizzo pregresso della forza idraulica: la segheria veneziana e il mulino di Turano. Dal Bersaglio si raggiunge la frazione di Moerna. Qui un piccolo museo botanico esalta le peculiarità floristiche della Valvestino, ricordando un illustre concittadino: il sacerdote don Pietro Porta che esplorò la valle contribuendo a far conoscere la bellezza e la nobiltà dei suoi fiori rari. Si rimonta il Dos Boscà per poi portarsi sul versante meridionale del Monte Stino, risalendo su asfalto l’ultimo tratto che conduce al rifugio omonimo.
Strutture ricettive: Rifugio Monte Stino
Cosa vedere: museo botanico di Moerna –  Museo Etnografico Valvestino
Per saperne di più: Consorzio Forestale Valvestino – Foresta Regionale Gardesana Occidentale