Partenza: Rifugio Grassi (1.987 m.)
Arrivo: Rifugio Cainallo (1.247 m)
Difficoltà: difficile (E)
Tempo di percorrenza: 7 ore
Dislivello salita: 750 m
Dislivello discesa: 1520 m
Sviluppo: 17.9 km
Come arrivare: il Rifugio Grassi è raggiungibile dal Rifugio Benigni (vedi tappa 31) oppure da Introbio in Val Biandino (accesso principale). Con i mezzi pubblici è possibile arrivare a Lecco in treno, poi bus Lecco-Introbio.
Il percorso: Il rifugio Grassi, alle falde del Pizzo dei Tre Signori, si trova al centro dell’antica area mineraria del Camisolo; attorno al rifugio si possono ancora vedere i ghiaioni formati dagli scarti di miniera, e alcuni imbocchi di miniere. Un piccolo cunicolo è visibile con una breve digressione alla vicina Valbona. Dal rifugio si segue un tratto della Dorsale Orobica Lecchese verso i Piani di Bobbio; si entra nella Foresta Regionale Foppabona e arrivati al passo si prende a destra verso l’omonimo Alpeggio, tuttora caricato in estate.
Nella prateria nasce una famosa acqua minerale, imbottigliata in Valsassina. Superata l’alpe inizia la lunga discesa verso Introbio lungo lo storico sentiero, selvaggio e suggestivo; grazie alla tranquillità della zona si incontrano facilmente aquile e stambecchi.
Prima di arrivare in paese è possibile fare una breve deviazione per ammirare dall’alto la famosa cascata della Troggia, con un salto di 100 metri, descritta anche da Leonardo. Giunti sul fondovalle, si percorre verso nord un lungo tratto della pista ciclabile della Valsassina, che segue il corso del fiume Pioverna fino a Prato san Pietro; da qui si prende a sinistra la valle dei Mulini, profondo solco sul versante nord del Grignone.
Si risale tutta la valle lungo la “via della Scaletta”, che porta al valico del Cainallo. Appena superato il passo si può vedere a sinistra un grande roccolo di caccia. Attraverso l’ampio pascolo, un tempo anche stazione sciistica, si giunge infine al rifugio Cainallo.
Nella prateria nasce una famosa acqua minerale, imbottigliata in Valsassina. Superata l’alpe inizia la lunga discesa verso Introbio lungo lo storico sentiero, selvaggio e suggestivo; grazie alla tranquillità della zona si incontrano facilmente aquile e stambecchi.
Prima di arrivare in paese è possibile fare una breve deviazione per ammirare dall’alto la famosa cascata della Troggia, con un salto di 100 metri, descritta anche da Leonardo. Giunti sul fondovalle, si percorre verso nord un lungo tratto della pista ciclabile della Valsassina, che segue il corso del fiume Pioverna fino a Prato san Pietro; da qui si prende a sinistra la valle dei Mulini, profondo solco sul versante nord del Grignone.
Si risale tutta la valle lungo la “via della Scaletta”, che porta al valico del Cainallo. Appena superato il passo si può vedere a sinistra un grande roccolo di caccia. Attraverso l’ampio pascolo, un tempo anche stazione sciistica, si giunge infine al rifugio Cainallo.
Strutture ricettive: Rifugio Cainallo
Cosa vedere: cascata della Troggia
Per saperne di più: Val Biandino – Foresta Regionale Foppabona
Considerazioni: il tratto lungo la pista ciclabile della Valsassina (circa 7 km) può essere evitato con l’utilizzo dei mezzi pubblici (bus linea D35) tra le località di Introbio e Prato San Pietro.