Partenza: Rifugio Balicco (1.963 m.)
Arrivo: Rifugio Benigni (2.222 m.)
Difficoltà: medio-difficile (E)
Tempo di percorrenza: 4 ore e mezza
Dislivello salita: 700 m
Dislivello discesa: 600 m
Sviluppo: 13.8 km
Come arrivare: il Rifugio Balicco è raggiungibile dal Passo San Marco, dal Rifugio Madonna delle Nevi, dal Rifugio Benigni (vedi tappa 29).
Il percorso: lasciato il rifugio Balicco, inaugurato da ERSAF nel 2015 e affidato alla sezione CAI dell’Alta Val Brembana, si raggiunge in breve il bivacco Zamboni (1995 m). L’itinerario è caratterizzato dalla presenza dei caratteristici bàrek, antichi recinti per il bestiame, tuttora utilizzati per il pascolo turnato. Di particolare interesse storico-culturale sono le incisioni rupestri e le coppelle di origine antropica, di cui è ricco tutto il territorio circostante. Si esce così dalla foresta Azzaredo-Casù e ci si immette sul Sentiero 101 delle Orobie orientali, in direzione del passo San Marco (1992 m), l’unico valico automobilistico tra le valli bergamasche e la Valtellina. Qui si incrocia la Via Priula e si vedono i resti di trincee della Grande Guerra: il passo era sulla Linea Cadorna.
Si scende per la Priula al rifugio Ca’ San Marco (1829 m): la suggestiva casa cantoniera era punto di transito della celebre strada, costruita tra il 1592 e il 1593 per volere di Alvise Priuli, podestà di Bergamo, per collegare la Repubblica di Venezia con i Grigioni.
Dal rifugio si prende il sentiero 101 che si lascia presto, proseguendo a mezzacosta sulla destra e salendo fino al passo del Verrobbio (2026 m): rilevanti i resti di trincee della Grande Guerra.
Dal passo, sul versante valtellinese, si costeggia il bel laghetto di Verrobbio, dopo il quale si scende un breve tratto per poi salire in modo abbastanza deciso fino al Forcellino (2050 m). Da tale varco si scende al lago di Pescegallo (1865 m), si attraversa la diga e si prosegue in leggera discesa nella valle di Pescegallo, fino al rifugio Salmurano (1848 m), dal quale si raggiunge il passo di Salmurano (2017 m), ritornando così sul versante bergamasco, dove si ritrova il sentiero 101, che tramite un divertente canalino porta al rifugio Benigni (2222 m), su un piccolo altopiano tra la val Salmurano e la val Tronella, sul confine tra le province di Bergamo e Sondrio. Siamo nel Parco delle Orobie bergamasche.
Si scende per la Priula al rifugio Ca’ San Marco (1829 m): la suggestiva casa cantoniera era punto di transito della celebre strada, costruita tra il 1592 e il 1593 per volere di Alvise Priuli, podestà di Bergamo, per collegare la Repubblica di Venezia con i Grigioni.
Dal rifugio si prende il sentiero 101 che si lascia presto, proseguendo a mezzacosta sulla destra e salendo fino al passo del Verrobbio (2026 m): rilevanti i resti di trincee della Grande Guerra.
Dal passo, sul versante valtellinese, si costeggia il bel laghetto di Verrobbio, dopo il quale si scende un breve tratto per poi salire in modo abbastanza deciso fino al Forcellino (2050 m). Da tale varco si scende al lago di Pescegallo (1865 m), si attraversa la diga e si prosegue in leggera discesa nella valle di Pescegallo, fino al rifugio Salmurano (1848 m), dal quale si raggiunge il passo di Salmurano (2017 m), ritornando così sul versante bergamasco, dove si ritrova il sentiero 101, che tramite un divertente canalino porta al rifugio Benigni (2222 m), su un piccolo altopiano tra la val Salmurano e la val Tronella, sul confine tra le province di Bergamo e Sondrio. Siamo nel Parco delle Orobie bergamasche.
Strutture ricettive: Rifugio Benigni
Cosa vedere: le trincee della Prima Guerra Mondiale – i barek – coppelle e incisioni rupestri
Per saperne di più: Parco delle Orobie bergamasche – Geoportale CAI Bergamo