Partenza: Filorera (852 m.)
Arrivo: Bivacco Primalpia (1.980 m.)
Difficoltà: molto difficile (EE)
Tempo di percorrenza: 9 ore
Dislivello salita: 1.820 m
Dislivello discesa: 750 m.
Sviluppo: 12.8
Come arrivare: Filorera in Valmasino è raggiungibile a piedi (vedi tappa 22) oppure direttamente in auto o con mezzi pubblici (treno fino a Morbegno, poi autobus per Filorera)
Il percorso: lasciata Filorera, si attraversa il torrente Masino e si prosegue lungo la pista ciclabile che lo costeggia, passando per l’antico borgo di Visido. Dall’altra parte del torrente è visibile il Sasso Remenno, il secondo masso erratico in Europa. Superato il ponte sul torrente Mello, si attraversa l’abitato di S. Martino, contraddistinto dal murale del “Gigiat” e si prosegue sul sentiero che costeggia il torrente Masino fino ad arrivare ai Bagni Masino, Foresta Regionale introdotta da una faggeta secolare. Qui è possibile bere acqua termale, percorrere un sentiero ad anello per ipovedenti realizzato da ERSAF e visitare un piccolo Centro Informativo. Superata la zona ricreativa, il percorso sale lungo il sentiero Walter Bonatti, passando per Pian del Fango, le baite dell’Alpe Oro, e il Rifugio Omio. Si continua guadagnando quota sul sentiero Walter Bonatti/Life Reticnet, attraversando l’anfiteatro glaciale Oro-Ligoncio, caratterizzato da praterie alpine, sfasciumi e nevai.
Si percorre quindi la via attrezzata da ERSAF nei primi anni 2000 lungo la cengia, per giungere alla bocchetta del Calvo (2.700 m). Questo è un punto di valico tra la Valle dei Bagni e la Valle di Spluga, con vista panoramica sulle cime della Val di Mello e la Val Masino. Lungo questo percorso è frequente osservare pernici bianche, oltre a camosci.
Iniziando a perdere quota, per sfasciumi si arriva al Passo Primalpia, valico per la Val dei Ratti, da cui si ammirano anche i laghi di Spluga. Si scende ancora passando per il Lago del Marzel, fino a raggiungere il Bivacco Primalpia a 1.980 m, termine della tappa.
Strutture ricettive: Bivacco Primalpia: struttura sempre aperta, in autogestione – Rifugio Omio
Cosa vedere: Sasso Remenno – il murale del “Gigiat” – le vette granitiche della Val Masino
Per saperne di più: la tappa fa parte del Sentiero Walter Bonatti, percorso tra la Valtellina e la Val Chiavenna dedicato al famoso alpinista. E’ stata realizzata anche una carta escursionistica dettagliata.
Si percorre quindi la via attrezzata da ERSAF nei primi anni 2000 lungo la cengia, per giungere alla bocchetta del Calvo (2.700 m). Questo è un punto di valico tra la Valle dei Bagni e la Valle di Spluga, con vista panoramica sulle cime della Val di Mello e la Val Masino. Lungo questo percorso è frequente osservare pernici bianche, oltre a camosci.
Iniziando a perdere quota, per sfasciumi si arriva al Passo Primalpia, valico per la Val dei Ratti, da cui si ammirano anche i laghi di Spluga. Si scende ancora passando per il Lago del Marzel, fino a raggiungere il Bivacco Primalpia a 1.980 m, termine della tappa.
Strutture ricettive: Bivacco Primalpia: struttura sempre aperta, in autogestione – Rifugio Omio
Cosa vedere: Sasso Remenno – il murale del “Gigiat” – le vette granitiche della Val Masino
Per saperne di più: la tappa fa parte del Sentiero Walter Bonatti, percorso tra la Valtellina e la Val Chiavenna dedicato al famoso alpinista. E’ stata realizzata anche una carta escursionistica dettagliata.